Il Terzo Discorso all’Ora del Tè

Curiosa scrittura, in tempo reale. Un passo avanti e due indietro, come una danza. Un valzer. Fra realtà e immaginari. Prima un racconto di una persona, poi un altro. Poi ti accorgi che quell’altro si può leggere prima del primo. E così vai avanti a scrivere ascoltando. Tanto che alla fine procedendo e leggendo per solchi concentrici, per settori circolari, alla fine si legge e quello suona. Come se fosse un vinile, dall’esterno all’interno. Come se fosse in CD, dall’interno all’esterno. E tu alla fine riconosci la scrittura corale del terzo discorso, unica, finale. Tanto che puoi attraversare tutte le voci e ricominciare daccapo. In quell’istante l’asteroide cade. Come una stella danzante. E ti lascia la sua impronta digitale. Il tempo ti offre sempre questa possibilità. Sentire le cose prima che esse possano (ac)cadere. Fedele Congedo, scrittore istantaneo del tempo in realtà.

È caduta una stella e l’ho vista. Il desiderio era già accaduto. E il cielo è ancora pieno di stelle.

Asteroide B167 interseca l’Ora del Tè, un progetto di AMA con le associazioni 167 rEvolution, Ricic’Arte, Villeggiatura in panchina e Kurumuny Edizioni per Lecce Città che Legge del Comune di Lecce, con il sostegno del CEPELL-MIBACT per la promozione del libro e della lettura.

Per più domeniche, dal tempo del lockdown in poi, si sperimenta la prossimità insieme, in una sola stanza digitale. Ogni volta c’è un tema portante attraversato da artisti, abitanti, lettori, che fiorisce nelle loro case in forma di prodotto corale autonomo, di Terzo Discorso.

Fedele Congedo, del team di Asteroide, è in ascolto. Nella mano sinistra ha uno smartphone che inquadra il foglio, nella destra il pennarello che scorre sulla carta trasferendovi i discorsi in tempo reale. Si compie un’esperienza combinatoria dei dialoghi online fra persone molto diverse, a partire da un unico tema, con una fusione delle molte parti discorsive. Il risultato finale di ogni incontro è un grande foglio, con testi a blocchi, che alla fine risultano fusi in un unico “terzo discorso”: un solo testo omogeneo altro, scritto di getto senza ripensamenti, un accadimento corale di voci legate.

Nell’ascolto profondo, si scrive quello che dice la persona, in un blocco a più righe. Quando interviene un nuovo ospite, nasce un nuovo blocco, a sinistra del primo. Il testo del secondo intervento diviene la causa del già detto: ogni riga è causa o effetto di parti già scritte. Altri ospiti intervengono e si continua fino alla fine. E alla fine scopri che la riga del primo blocco, scritto dopo il secondo, si lega alla prima del secondo blocco: tutte le voci funzionano a staffetta, attraverso tutti i blocchi. Così leggendo, tu attraversi le persone. Lo puoi fare in più direzioni.

Casa

Domenica 10 maggio alle 17 si sta a Casa con il cantante e tenore Pino Ingrosso, che da vent’anni collabora con Nicola Piovani. Condivide i brani del suo spettacolo Raccontiamoci le favole tratto dalle filastrocche di Gianni Rodari. Benedetta Pati e Carmen La Ines Tarantino leggono Il racconto sulla casa e l’antico camino di Liudmila Zolatereva. Con le voci, le illustrazioni dei bambini e dei ragazzi del quartiere.

Domani

Domenica 17 maggio alle 17 si parla di Futuro: la parola dell’Ora del Tè è Domani. Da Berlino, due attori, registi e autori molto legati alla città di Lecce. Lea Barletti legge Il bambino congelato dal suo Libro dei dispersi e dei ritornati. Werner Waas recita un monologo dallo spettacolo Tristezza&Malinconia, ovvero il più solo solissimo George di tutti tutti i tempi. Poi si prosegue, con letture e conversazioni. Benedetta Pati e Carmen La Ines Tarantino leggono Matto di un tè da Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll. Si condividono le illustrazioni realizzate dai ragazzi del quartiere.

Il terzo discorso di Domani accade di conseguenza come una Maratonda del Tè: cammina per settori circolari, in cui non c’è inizio né fine, perché alla fine il cerchio si chiude da solo, a più strati e a più settori. Gli ospiti vivono uno stato di prossimità umana profonda. Per questo, il loro terzo discorso si legge iniziando da un punto qualsiasi e da una riga qualsiasi del cerchio a più righe, girando intorno. Ogni riga circolare attraversa tutte le voci e ritorna su se stessa con coerenza, senza ripetizioni. Le persone che hanno partecipato si ritrovano legate, unite, in un solo sviluppo creativo… attori, lettori, studenti, esperti. Molte voci a staffetta di un solo coro. Il terzo discorso è una nuova identità: 7 voci in 7 blocchi, con 8 percorsi concentrici, che si possono leggere partendo da un punto qualsiasi, dall’interno all’esterno o dall’esterno all’interno. Si sperimenta con i partecipanti la condizione letteraria di un tempo ribaltato, dagli stessi creato, realmente prossimo al senso della nostra esistenza: nella nostra vita le cose centrali che si fanno a metà del cammino sono l’effetto di quelle fatte durante infanzia, che così si scrivono solo dopo. E quelle fatte da vecchi, conseguenza del metà cammino, danno senso all’infanzia iniziale. Solo alla fine scopri la storia, dall’inizio alla fine. 

Bellezza

Domenica 31 maggio, alle 17, il tema viene declinato con il magistrato e attore Salvatore Cosentino, i residenti della zona 167 di Lecce, le attrici Letizia Cartolaro, Benedetta Pati, Sarah Tantane, Carmen Ines Tarantino. Ci sono i testi sul mito di Narciso e dal film Deserto Rosso di Michelangelo Antonioni. Si osservano le illustrazioni realizzate da bambini e ragazzi del quartiere. Durante l’incontro viene realizzata in tempo reale l’action writing a cura di Fedele Congedo del team Asteroide B 167. Un flusso blu.